Mario BALDASSARI

Nato a Padova il 27.8.1920, vi morì il 28.9.1964. Laureatosi in Matematica nel 1941, potè ritornare agli studi soltanto dopo il periodo bellico, nel 1946, quando fu nominato assistente presso l'ateneo di Padova. Nel 1951 conseguì la libera docenza e nel 1953 vinse il concorso per la cattedra di geometria dell'Università di Catania. Vi rimase solo un anno per passare prima a Ferrara e poi (1955) a Padova. Cultore di geometria algebrica, la sua produzione scientifica si concretizzò in 32 pubblicazioni. Tra i suoi risultati di geometria algebrica va ricordata una condizione caratteristica affinché un sistema algebrico di varietà ammetta una unisecante. In questo lavoro egli fa uso sistematico di quegli strumenti algebrico-topologici il cui utilizzo, oggi scontato in una ricerca geometrica, non era ancora molto diffuso all'inizio degli anni'50. Va pure segnalata la monografia Algebraic Varieties (Ergebnisse der Mathematik - 1956 - Springer) ove vengono esposti, rielaborati in linguaggio moderno, i più significativi risultatì ottenuti nel campo della geometria algebrica. Tra i suoi meriti è anche l'aver sottolineato il ruolo che la teoria dei fasci avrebbe rivestito in questa disciplina, accelerando così la diffusione di quegli strumenti tecnici necessari alla ripresa della Geometria Algebrica in ambito nazionale. Dal 1960 la sua attività di ricerca si orientò verso la matematica applicata conseguendo, nell'ambito del Centro di matematica applicata da lui creato a Padova, brillanti risultati sulla programmazione lineare, la ricerca operativa, la teoria dell'ottimizzazione e sull'uso di procedimenti matematici nel campo sociologico. Fu socio dell'Accademia Patavina e dell'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti.
Necr.: B.U.M.I., S. IV, a.1 (1968), n 3, pp. 453-55 (A. Predonzan).
m.p. (a cura di P. Nastasi), in Lettera Pristem, 3