Gino Cassinis

Nato a Milano il 27 gennaio 1885, è morto a Roma nel gennaio 1964. Compì gli studi a Roma, laureandosi in Ingegneria nel 1907 e divenendo assistente del geodeta Vincenzo Reina (1862-1919). Professore incaricato alla Scuola d'Ingegneria di Roma fino al 1924, dal 1924 al 1932 tenne la cattedra di Topografia a Pisa, prima come incaricato e quindi come titolare. Passato - nel 1932 - al Politecnico di Milano, vi fu Preside della Facoltà d'Ingegneria dal '37 al '44 e vicerettore dal '37 al '40. Nominato Rettore nel 1944 dichiarò pubblicamente di accettare la nomina a patto che il governo della Repubblica di Salò non gli chiedesse atti contrari alla sua coscienza. Confermato in tale carica dopo la Liberazione, fu Rettore fino al collocamento a riposo avvenuto nell'ottobre 1960. Fu anche sindaco di Milano e Presidente dell'Accademia dei Lincei dal 1961 alla morte. Dopo un periodo di apprendimento delle tecniche classiche della geodesia e della topografia, indirizzò le sue ricerche verso le nuovissime ipotesi isostatiche per la riduzione delle misure di gravità e pervenne a formule rigorose e applicabili a casi diversi da quelli previsti dal geodeta americano Hayford che li aveva proposti pochi anni prima. Il suo nome è legato anche alla formula per la gravità normale internazionalmente adottata nel 1930: in quest'ambito, dopo un'acuta indagine sulle ragioni per cui le formule di Somigliana portano ad un valore dello schiacciamento diverso da quelli ottenuti per altra via, egli propose una trasformazione della formula della gravità ellissoidica data dal Somigliana, introducendo un gruppo di parametri - indipendenti dalla distribuzione delle masse, ma funzioni dello schiacciamento e della velocità angolare terrestre - che adattava la formula teorica alle esigenze delle misure e del calcolo. Merita pure di essere ricordato il suo contributo allo sviluppo della fotogrammetria (in particolare, della aerofotogrammetria) nel nostro Paese. Il problema di costruire carte topografiche a partire da fotogrammi presi da aerei divenne vivo e attuale dopo l'esperienza della prima guerra mondiale: in molte nazioni europee studiosi e costruttori si proposero di trovare soluzioni meccaniche e ottico-meccaniche in alogia a quelle già escogitate per la stereofotogrammetria terrestre. Egli, che già nel'24 aveva pubblicato una memoria sull'errore di situazione dei punti determinati con procedimento fotogrammetrici e che aveva dato successivamente contributi critici importanti, fu il grande animatore di questa disciplina, in una visione larga che comprendeva sia il punto di vista tecnico che quello industriale e organizzativo (egli creò a tal fine, nel 1957, un Centro di addestramento e studi fotogrammetrici del Politecnico). Ricoprì molte cariche e ottenne molti onori. Fu Presidente della Commissione Geodetica Italiana dal 1940 alla morte, Vice-Presidente dell'Associazione Geodetica Internazionale dal 1951 al 1957 e Presidente dal'57 al'60, Presidente della Società internazionale di Fotogrammetria dal 1934 al'38 e di quella italiana dal '37 al '50. Rappresentò, infine, l'Italia nel Comitato Internazionale di pesi e misure dal 1946 al 1963, succedendo a Vito Volterra di cui si considerava allievo.
Necr.: Accad. Naz. dei Lincei, Problemi attuali di Scienza e di Cultura, Quaderno n. 72, 1965 (P.Dore); Rend. Istituto Lombardo, vol. 99, 1965 (L.Solaini).
Nastasi, Lettera Pristem, 9