Salvatore Cherubino

Nato a Napoli il 3 giugno 1885, è morto Pisa il 2 agosto 1970. Dopo un'esperienza di lavoro successiv al diploma delle scuole tecniche, si laureò in Matematica a Napoli nel 1909. Nel 1911 entrò nell'insegnamento medio contemporaneamente, nella carriera universitaria quale assistente di Geometria. Nei due ruoli passò prima a Siena, poi Padova (dov'erano allora Veronese, Levi Civita e Severi) e infine a Napoli (dove insegnava Gaetano Scorza). Malgrado un'interruzione dovuta alla partecipazione alla prima guerra mondiale (prestò per 3 anni servizio militare nel Genio telegrafisti), riuscì a conseguire la laurea in ingegneria civile nel 1923 e a vincere il concorso per una cattedra universitaria Geometria nel 1934 (a Messina prima poi a Pisa). Fu uno dei pochi cultori di Algebra (un disciplina soffocata, in Italia, dalla prepotente presenza di insigni geometri e buoni analisti), e a suo merito va ascritto l'aver trasmesso, assieme a Gaetano Scorza, il gusto algebrico dalla generazion che lo aveva preceduto, e dai suoi insig contemporanei algebristi stranieri (de quali godeva la stima), alla generazione che ha fatto riconoscere all'algebra, anche ufficialmente, il ruolo che le compete nella struttura degli studi matematici. Di algebra egli si occupò immediatamente dopo la laurea, con i suoi primi 6 lavori sui gruppi di Sylow e sulla teoria dell equazioni e, salvo qualche digressione (in didattica, probabilità etc.), all'algebra si è sempre riferito in tutta la sua produzione successiva, ricca di oltre 162 articoli e di due libri, fra cui sono da segnalare le famose Lezioni di geometria analitica che rivelarono a tanti studenti di primo biennio l'esistenza e l'utilità del simbolismo sintetico delle matrici.
Necr.: Bollettino Unione Matematica Italiana, S. IV, vol. V, n. 3,1972, pp. 167-168 (Jacopo Barsotti).
Nastasi, Lettera Pristem, 9