Oscar Chisini

Nato a Bergamo il 14 marzo 1889, è morto a Milano il 10 aprile 1967. Compiuti gli studi medi e universitari a Bologna, si laureò nel 1912 sotto la direzione di Federigo Enriques, del quale divenne subito assistente. Durante la prima guerra mondiale prestò servizio quale ufficiale dell'artiglieria alpina dando contributi tecnici ricordati ancora oggi (la costruzione di un telemetro logaritmico e la determinazione della quota degli aerei in volo mediante una proiezione bicentrale). Conseguita la libera docenza nel 1918, ebbe vari incarichi d'insegnamento nelle Università di Bologna e di Modena e nel 1923 vinse il concorso per la cattedra di Geometria dell'Università di Cagliari, passando poi - nel 1925 - a quella di Algebra e Geometria analitica. Nello stesso anno, invitato a trasferirsi sia a Torino che a Milano, preferì quest'ultima sede: vi ricoprì inizialmente la cattedra di Analisi algebrica e poi quella di Geometria che tenne fino al collocamento fuori ruolo nel 1959. A Milano fu anche incaricato Geometria superiore all'Università e di Geometria analitica al Politecnico. Collocato a riposo nel 1964, fu nominato professore emerito di Geometria nel 1965. La sua principale attività di ricerca è rivolta alla Geometria algebrica, settore in cui esordì collaborando con Enriques alla stesura del ben noto trattato Lezioni sulla teoria geometrica delle equazioni e delle funzioni algebriche che uscì in 4 volumi tra il 1915 ed il 1934. Molte sue ricerche in questo settore sono poi legate allo studio delle singolarità d'una superficie algebrica, studio condotto soprattutto avendo presente l'esigenza di costruire modelli o privi di singolarità ovvero dotati di singolarità semplici. In quest'ambito egli introdusse - a semplificare la rappresentazione di una superficie algebrica sopra un piano multiplo - la cosiddetta treccia caratteristica (o fascio caratteristico) d'una curva algebrica piana e studiò le curve di diramazione dei piani multipli. Ancora influenzato dalla fedele vicinanza all'Enriques fu il suo interesse per la divulgazione della Matematica (si vedano per esempio le numerose voci da lui scritte per l'Enciciopedia Italiana) e per la sua Didattica. In quest'ultimo settore svolse un ruolo a lungo importante, anche perché Enriques lo aveva voluto segretario di redazione del Periodico di Matematiche nella sua forma rinnovata iniziata nel 1921. Della stessa rivista egli fu poi Direttore dal 1946 al 1967. Socio dell'Accademia dei Lincei e di numerose Accademie locali, fu anche preside della Facoltà di Scienze dell'Università di Milano tra il 1945 ed il 1950. In occasione del suo 70o compleanno gli fu dedicato il 30o vol. dei Rendiconti del seminario matematico di Milano e dopo la sua morte il Periodico di Matematiche ne ha onorato la memoria pubblicando un volume speciale [(4) 46, fasc. 1-2, 19681 con saggi di diversi allievi.
Necr.: Accad. Naz. dei Lincei, Celebrazioni Lincee, n. 26, 1969 (E. G. Togliatti).
Nastasi, Lettera Pristem, 9