Federico Napoli

Era nato a Palermo l'11 febbraio 1819; è morto a Roma nel 1883.
Con disposizione del 4 marzo 1842 venne nominato professore sostituto alla cattedra di Matematiche Sublimi dell'Università di Palermo; ne divenne titolare nel 1844. ``Sin dai suoi primi anni coltivò egli con indicibile ardore le fisiche e matematiche discipline. nelle quali andò tant'oltre, che, all'esperimento d'un pubblico concorso, ed a fronte di chiarissimi competitori, veniva chiamato alla Cattedra di Matematica sublime nella nostra R. Università, ed in essa per lunghi anni, consacrando tutta la sua vita alla istruzione, diè prova di bella eleganza nel dire, di chiarezza d'idee e di profondità di studi. Educato ai principi nobili e generosi, ai quali in quei giorni era sospinta la nascente generazione, fece parte di quell'eletta schiera. che, sfidando le ire e i sospetti della tirannide [borbonica]. preparava la memorabile riscossa del 1848. Condannato, caduta questa, a battere le vie dell'esilio, trovò asilo e conforto nell'unica terra Italiana. che Generosa accoglieva nel suo seno quanti agognavano alla speranza d'un libero avvenire.'' Quella terra era il Piemonte, verso il quale partì esule nel giugno 1849. In data 22 novembre 1849 risulta già Professore effettivo di Matematiche speciali nel Collegio Nazionale di Genova. Restò in questa posizione fino al 25 agosto 1860, quando fu nominato Professore titolare di Matematica nel Liceo di Genova.
Nel frattempo, nel maggio 1860, aveva fatto domanda al Rettore dell'Università di Genova, Isnardi, di essere autorizzato ad aprire un corso privato di Fisica nell'Università, domanda che il Rettore trasmise al Ministero in data 8 maggio 1860. Su questa domanda non venne presa decisione.
Al grande risorgimento del 1860 fu egli pronto a prestar l'opera sua in prò della Patria. Recatosi a Palermo per la vittoria garibaldina, il 2 ottobre 1860 scrisse al Ministro di non poter rientrare a Genova e chiese di essere collocato in disponibilità senza stipendio. In data 4 ottobre 1860 un Decreto Prodittatoriale Mordini-Ugdulena sdoppiò la cattedra di Matematiche sublimi dell'Università di Palermo in due: la prima, con il nome di Calcolo differenziale e integrale fu affidata al Napoli; l'altra, con il nome di Introduzione al Calcolo, a Giuseppe Albeggiani.
In data 5 ottobre 1860 fu nominato, con Decreto Prodittatoriale, componente del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione in Palermo.
Deputato al Parlamento in due legislature, fu anche Segretario Generale del M.P.I. dal 6.1.1866 al 15.5.1869 (Ministri: Berti, Correnti, Coppino, Broglio). In data 3 maggio 1866 gli fu conferita dal Ministro Berti la nomina di Commendatore dell'ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro.
``Tante cure, e più d'ogni altro le agitazioni della vita politica, aveano affievolito le di lui forze fisiche, sì che negli ultimi anni, dando un addio alla politica militante, erasi raccolto nei suoi prediletti studi, [...] e speciale ricordo merita il suo ultimo e coscienzioso lavoro sull'Odierna Astronomo Siciliano, letto nelle sale, della nostra R. Accademia''. E in effetti oggi è più ricordato come storico della matematica: pregevoli sono i suoi studi sugli inediti di Francesco Maurolico (1494-1575) e le sue biografie di Giovan Battista Hodierna e Domenico Scinà.
Necr.: Annuario Univ. di Palermo per l'a.a. 1882-83, pp. 109-110 (G. Cacciatore).
Nastasi, Lettera matematica, 25