Luigi CREMONA

(1830-1903)

ritratto





Nacque a Pavia il 7 - 12 - 1830 e morì a Roma il 1O - 6 - 1903. Uno dei suoi fratelli era il ben noto pittore Tranquillo C. (1837-1878).
Dopo aver partecipato come volontario alla guerra del 1848, studiò a Pavia sotto A. Bordoni (1789-1860) e F. Brioschi laureandosi (in ingegneria) nel 1853. Fu per diversi anni insegnanate nelle Scuole medie di Pavia, Cremona e Milano finché nel 1860, cessato il governo pontificio, fu chiamato ad insegnare geometria superiore nella ricostruita Università di Bologna, in cui pronunciò una celebre Prolusione. Nel '67, per iniziativa del suo maestro Brioschi, fu chiamato al Politecnico di Milano per insegnarvi la statica grafica, di cui il C., assieme al Culmann di Zurigo, può considerarsi uno dei fondatori. E tale insegnamento conservò pure (fino al 1877) a Roma ove, nel 1873, era stato chiamato per riordinare e dirigere la Scuola d'Ingegneria.
Senatore del Regno dal 1879 fu anche vice presidente del Senato e nel 1898, per un solo mese, Ministro della P. Istruzione. La sua influenza sull'organizzazione degli studi matematici in Italia, fu però enormemente superiore a quella che poteva derivare da questo solo mese di dirette responsabilità ministeriali, e si esplicò soprattutto nel Parlamento, in cui la sua autorità nelle questioni scolastiche era grandissima, e nei concorsi.
Membro dell'Acc. dei Lincei, ecc. L'ist. di geometria dell'Università di Bologna è a lui intitolato.
I contributi personali del C. alla matematica non sono moltissimi né eccelsi avendo dato gran parte di séalla vita politica e all'organizzazione della vita scolastica nel nuovo Stato italiano. Tuttavia, con lo studio delle corrispondenze algebriche birazionali, che furono poi giustamente dette cremoniane, il C.. pose le basi della geometria algebrica e chiude un'epoca per aprirne un'altra (G. Castelnuovo). Molto notevoli furono pure i suoi contributi alla statica grafica ( diagrammi cremoniani ).
L. Cremona fu una delle figure più salienti di quel piccolo gruppo di matematici italiani che, nella seconda metà del secolo scorso, riuscirono a cambiare radicalmente le sorti della matematica in Italia, portandola dalla retroguardia ad uno dei primi posti nella gerarchia internazionale di questa scienza.
Necr.: Rend. Ist. Lombardo (2) 39 (1906) 95-155 (L. Berzolari); Mathem. Annalen 59 (1904) 1-19 (M. Nöther); E. BERTINI, Della vita e delle opere di L. C. (nel t. III delle Opere); L. BRUSOTTI, Commemoraz. nel cinquantenario d. morte (Bologna, 1954); ecc.
Opere: in 3 voll. Milano, Hoepli, 1914-17.
Tricomi, 1962


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