Federigo ENRIQUES

(1871-1946)

ritratto

Nacque a Livorno il 5 - 1 - 1871 e morì a Roma il 14 - 6 - 1946.
Si laureò a Pisa, dove era stato allievo della Scuola Normale Sup., nel 1891 e, dopo un anno di perfezionamento a Pisa, uno a Roma e alcuni mesi a Torino, andò a Bologna come incaricato di Geometria proiettiva e descrittiva all'Università di Bologna ove, nel 1896, a soli 25 anni, divenne professore della stessa materia, in seguito a concorso. Nel 1922 fu, chiamato all'Università di Roma, ove rimase sino alla morte, salvo la parentesi delle persecuzioni razziali (1938-44), nell'ultimo periodo delle quali dov&ecute; nascondersi in Roma stessa.
F. E. fu uno dei maggiori geometri dell'ultimo secolo e, accanto a C. Segre, G. Castelnuovo (suo cognato), F. Severi e qualche altro, fondatore della scuola italiana di geometria algebrica, a cui apportò contributi di capitale importanza. Ebbe inoltre grandissimo interesse per la filosofia e la storia delle matematiche, nonché per la didattica di queste, a cui portò un efficacissimo contributo coi volumi delle Questioni da lui diretti e con una collana di diffusissimi testi per le scuole medie, scritti in collaborazione con U. Amaldi. L'E. ebbe, fra l'altro, una grandissima attitudine ai lavori in collaborazione con altri, in cui venivano valorizzate nel miglior modo le sue qualità animatrici e la profondità del suo pensiero e, nel contempo, si attenuavano gli inconvenienti che potevano derivare da una sua certa pigrizia nello scrivere e, soprattutto, nel leggere gli scritti altrui. Fra questi lavori in collaborazione eccellono, oltre quelli già citati, due fondamentali Memorie di geometria algebrica (una scritta assieme col Castelnuovo e l'altra col Severi), i 4 voll. sulla teoria geometria delle equazioni algebriche (in collab. col Chisini), i volumi sulle superfici algebriche e sulle superfici razionali (in collab. col Campedelli e col Conforto), la Storia del pensiero scientifico (in collab. con G. D. Santillana) ecc. Dei suoi libri di filosofia scientifica, quello sui Problemi della scienza (1906) fu tradotto in tutte le principali lingue, e così pure le sue Lezioni di geometria proiettiva (I ed. 1894) ed altri.
Fu socio dell'Accademia nazionale dei Lincei e di altre accadente nazionali ed estere.

Necr.: Rend. Lincei (8) 2 (1947), 3-21 (G. Castelnuovo); Rend. Mat. Roma (5) 16 (1957), 1-22 (F. Severi, G. Sansone ed E. Togliatti); ecc.
Tricomi, 1962


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