Giovanni GIORGI

(1871-1950)


Nacque a Lucca il 27 - 1 - 1871 e morì a Castiglioncello (Livorno) il 19 - 8 - 1950.
Nel 1893 si laureò in ingegneria all'Università di Roma, ove era stato allievo del Beltrami e del Cremona. Fu dapprima ingegnere elettrotecnico, dirigendo, dal 1906 al 1923, l'ufficio tecnologico del Comune di Roma e interessandosi particolarmente della trazione elettrica e di problemi di trasporti d'energia e metrologici. Nel contempo cominciò ad insegnare, per incarico, alla Scuola d'Ingegneria e alla Facoltà di Scienze di Roma. Nel 1926, in seguito a concorso (nella cui terna precedé E. Fermi!), divenne professore di Fisica matematica all'Università di Cagliari, donde nel '29 passò a Palermo e poi, nel '34, alla Fac. d'Ingegneria di Roma, ove rimase sino al collocamento a riposo nel 1942.
Fu socio dell'Accademia nazionale dei Lincei e d'altre accademie nazionali ed estere nonché, con sua grande soddisfazione, della fascistica Accademia d'Italia.
Autore di oltre 350 pubblicazioni riguardanti questioni di elettrotecnica, di fisica matematica, di analisi (metodi di calcolo operatorio), di storia della scienza, ecc. e anche di pregevoli scritti di divulgazioni. Oggi è sopratutto ricordato per il sistema Giorgi: un sistema di misure a 4 unità fondamentali (adottato nel 1935 dalla Comm. Elettrotecnica Internazionale), che se anche non è il sistema di misure dell'elettrotecnica, è certo uno dei sistemi più convenienti in tale disciplina. Si occupò pure molto di teoria della relatività, in cui riteneva di aver preceduto Einstein in alcuni punti. Il suo tentativo di legittimazione del calcolo simbolico di Heaviside non ebbe completo successo e restò poco conosciuto, essendo stato anche quasi simultaneo ai più efficienti procedimenti basati sulla trasformazione di laplace, che oggi dominano in quel campo.

Necr.: Rend. Lincei (8) 11 (1951II), 416-423 (A. Signorini) ecc.
Tricomi, 1962