Eugenio Elia LEVI

(1883-1917)

ritratto


Nacque a Torino il 18 - 10 - 1883 e morì in guerra, colpito da una fucilata in fronte, presso Cormons (Gorizia) il 28 - 10 - 1917, nella ritirata di Caporetto, da capitano di compl. del Genio. La sua morte fu indubbiamente la maggior perdita subita dalla matematica italiana (e non solo italiana) in seguito alla guerra 1914-18.
Laureatosi a Pisa nel 1904, rimase ivi con un posto Lavagna e poi come assistente del Dini. Nel 1909, in seguito a concorso, divenne professore di analisi infinitesimale all'Università di Genova ove rimase sino alla chiamata in servizio militare e la susseguente, precoce fine.
Malgrado sia morto a 34 anni ed abbia lasciato solo una trentina di lavori, E. E. L. può considerarsi come uno dei maggiori matematici italiani di questo secolo. Particolarmente importanti sono alcune memorie del 1907-08 sulle equazioni a derivate parziali del 2o ordine (in più variabili indipendenti) totalmente ellittiche, che per parecchi decenni (fino al Giraud e altri) hanno rappresentato lo stadio più avanzato raggiunto dalla scienza in questo campo. Anche notevolissimi i suoi studi sull'equazioni del calore, quelli sul Calcolo delle variazioni ecc.
I lavori del L. trattano quasi sempre problemi di importanza fondamentale: le difficoltà incontrate da altri, anche sommi, non lo scoraggiano; e, con analisi sempre profonda, spesso assai semplice ed ingegnosa, vengono precisate e vinte. I problemi non sono affrontati da un solo lato, ma sono visti nel modo più completo ecc. (G. Fubini).
Fu socio corrispondente dell'Accademia nazionale dei Lincei.

Necr.: Boll. Bibl. Storia Mat. (Loria) (2) 1 (1918), 38-45 (G. Loria e G. Fubini).

Opere: a cura dell'U.M.I. 2 voll. (Roma, 1959-60).
Tricomi, 1962