Federigo L. MENABREA, Co. M.se di Valdora

(1809-1896)

ritratto


Nacque a Chambery (Savoia) il 4-9-1809 e morì nei pressi (S.t-Cassin) il 25-5-1896.
Si laureò a Torino in ingegneria nel 1832. Fu, oltre che scienziato, militare (Generale del Genio), uomo politico (già nel 1848 deputato al Parlam. subalpino), ministro e diplomatico. Propriamente fu ministro della Marina col Ricasoli (1861-62), dei Lavori pubblici nel gabinetto Farini-Minghetti (1862-64) e fu egli stesso Presidente del Consiglio nel 1867-69 svolgendo una politica piuttosto conservatrice e poco favorevole al Garibaldi, senza tuttavia riuscire ad impedire l'intervento francese di Mentana.
Nell'ultimo periodo della sua vita ebbe missioni diplomatiche e, in ispecie, fu Ambasciatore a Londra nel 1876-82 e a Parigi nel 1882-92.
Dal 1846 al 1860 era stato professore di Scienza delle Costruzioni all'Università di Torino e aveva insegnato pure nelle scuole militari della città.
Come scienziato, fu un precursore dell'introduzione di concetti energetici nella meccanica dei continui, e oggi il suo nome viene soprattutto ricordato in connessione col teorema sul minimo del lavoro elastico di deformazione, la cui importanza tecnica fu posta in luce più tardi dal Castigliano. Ebbe una lunga disputa col Chiò a proposito di un errore di Lagrange, ma era il Chiò che aveva ragione.
Socio dell'Acc. Naz. dei Lincei, dell'Acc. delle Scienze di Torino, ecc. Nel 1859 ricevé il Collare dell'Annunziata e nel 1861 il titolo ered. di Conte.

Necr.: Suppl. ai Rend. Circ. Mat. Palermo 5 (1910), 21-24; Atti Acc. Sci. Torino 31 (1895-96), 851-52. La ivi annunc. commemoraz. da parte di V. Volterra non fu mai pubblicata.
Tricomi, 1962