GIOVANNI PLANA (1781-1864)

Théorie du mouvement de la lune. - Turin, Imprimerie Royale, 1832. - 3 v.; 29 cm.
Volume I: [10], XXIV, 794, [2] p.
Volume II: [10], 865, [3] p.
Volume III: [8], 856, [2] p.


Giovanissimo esule in Francia per aver piantato a Voghera un albero della libertà, Plana studiò a Grenoble (qui nacque la sua amicizia per Sthendal) e poi a Parigi, dove fu ammesso all'École polytechnique quando Lagrange aveva cessato di tenere corsi regolari. Nel 1811 su segnalazione di Lagrange (del quale sposò la nipote) fu nominato professore di astronomia a Torino.

Lo studio del movimento della Luna è come è noto molto complesso. Plana era stato invitato ad intraprenderlo, insieme a Francesco Carlini, da Barnaba Oriani, direttore dell'Osservatorio di Brera. Il solo Plana ebbe il coraggio di portare avanti il lavoro che si concluse con questa monumentale monografia ci circa duemila e cinquecento pagine, in stile lagrangiano (l'opera è priva di figure). La conoscenza delle posizioni della luna e delle sue fasi aveva anche un'importanza pratica per l'illuminazione pubblica, che agli inizi dell'Ottocento veniva generalizzandosi, perché l'accensione dei lampioni variava secondo le fasi lunari. Il movimento della luna era anche usato per determinare la longitudine in mare.

La teoria della Luna è il caso più notevole del problema dei tre corpi nell'ipotesi della gravitazione newtoniana. Tale problema era stato affrontato da Eulero (1767) e da Lagrange (1772). Erano poi seguite le memorie di meccanica celeste di Laplace (1786, 1797) e le puntuali osservazioni di Oriani. Nel monumentale trattato di Plana si susseguono formule che occupano intere pagine, che traducono risultati esatti, approssimazioni molto spinte e tabelle di risultati numerici.
Il lavoro di Plana comparve in un momento sfortunato; esso fu rapidamente superato dalla nuova formalizzazione della meccanica che diedero Hamilton (1834, 1835) e Jacobi (1836, 1843). Con queste tecniche Charles Delaunay elaborò una nuova teoria della luna (1860-67). Contributi fondamentali furono poi portati da H. Poincarè (1890-1899). Così la Theorie du mouvement de la luna scompariva anche dalle accurate rassegne sul problema dei tre corpi (Marcolongo).

Bibliografia: F. G. Tricomi, Giovanni Plana (1781-1864) cenni commemorativi, Atti Acc. Scienze di Torino. Classe di Scienze, 99 (1964-1965), p. 267-279; A. Maquet, L'astronome royale de Turin Giovanni Plana, un homme, une carriere, un destin, Mémoires de l'Académie Royale de Belgique, Classe des sciences, 36 (1965) fasc. 6; R. Marcolongo, Il problema dei tre corpi da Newton ai nostri giorni, Milano, Hoepli, 1919.
Luigi Pepe

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