GIUSTO BELLAVITIS (1803-1880)

Sposizione del metodo delle equipollenze, Memorie di matematica e di fisica della Società Italiana delle Scienze, 25 (1854), p. 225-309.



Giusto Bellavitis nacque nel 1803 a Bassano in provincia di Vicenza, studiò in pratica da autodidatta e fu impiegato comunale a Bassano fino al 1843, anno in cui fu chiamato ad insegnare al Liceo di Vicenza. Ebbe contatti sistematici con l'ambiente matematico dell'Università di Padova, dove si recava, anche per lunghi periodi, per seguire lezioni. Ebbe quindi occasione di stringere amicizia con Carlo Conti e con Gaspare Mainardi. Membro dell'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti sin dal 1840, fu anche nominato socio nel 1850 della Società Italiana dei Quaranta; nel 1845 divenne professore di Geometria Descrittiva presso l'Università di Padova, dove ebbe come colleghi, oltre il Conti, Minich, Santini, Turazza, Bucchia e Maggi. Fu poi rettore di questa università e senatore del Regno. L'itinerario intellettuale del Bellavitis è, anche se rapportato ai suoi tempi, alquanto singolare, ma allo stesso tempo emblematico di una certa atmosfera culturale italiana della prima metà dell'Ottocento. Molto interessante il suo epistolario, disponibile presso l'Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti a Venezia. Dopo la morte, avvenuta nel 1880, ebbe come successore nella cattedra di Geometria dell'Università di Padova, Giuseppe Veronese. Non c'è dubbio che per quanto riguarda la prima metà dell'Ottocento, limitatamente alla geometria, Bellavitis fu in Italia uno studioso rappresentativo.

La produzione scientifica di Bellavitis è piuttosto ampia (circa duecento lavori) e presenta un certo eclettismo non solo relativamente alle scienze matematiche. Il nucleo fondamentale delle sue ricerche è costituito da lavori di geometria, nell'ambito dei quali propose il calcolo delle equipollenze, proposto per la prima volta in una memoria del 1832, e poi sviluppato in una serie di successivi interventi. Nel 1874 il lavoro fu tradotto in francese e in boemo, e il metodo delle equipollenze fu oggetto di ricerche da parte di Hoüel nel 1869 e di Laisant nel 1887. Per le sue ricerche Bellavitis prese lo spunto sia dalle tematiche della Géométrie de Position di Lazare Carnot (1803), sia dalle questioni, dibattute tra fine Settecento e primo Ottocento, inerenti la rappresentazione geometrica dei numeri complessi (Buée, Argand, Français, Servois, Lacroix ).

Bibliografia: E. N. Legnazzi, Commemorazione del conte Giusto Bellavitis, Padova, Prosperini, 1881; E. N. Legnazzi, Aggiunte illustrative alla commemorazione del Professore Conte Giusto Bellavitis, idem; P. Freguglia, Dalle equipollenze ai sistemi lineari. Il contributo italiano al calcolo geometrico, Urbino, Quattroventi, 1992.
Paolo Freguglia

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