PIETRO COSSALI (1748-1815)

Origine, trasporto in Italia, primi progressi in essa dell'algebra: storia critica di nuove disquisizioni analitiche e metafisiche arricchita. - Parma, Reale Tipografia, 1797-1799. - 2 v.; 30 cm.
Volume I: [24], 369, [4] p., 1 tav. f. t.
Volume II: [12], 492, [4] p., 1 tav. f. t.



È uno dei libri di matematica più belli dal punto di vista tipografico, stampato nella tipografia di Giambattista Bodoni. Pietro Cossali lavorò direttamente sui codici del Liber Abbaci di Leonardo Pisano del quale valorizzò l'opera e l'originalità, polemizzando con le note storiche dell'Encyclopédie, che aveva notevolmente sottovalutato l'opera scientifica degli italiani.

Seguendo Wallis, Cossali sosteneva l'origine indiana dell'algebra come dell'aritmetica, negando ogni influenza decisiva di Diofanto. Va ricordato che Cossali non conosceva l'Algorismus de numero indorum né l'Algebra di al-Khwarizmi. Nel 1806 Cossali fu chiamato ad insegnare matematica nell'Università di Padova dove pubblicò anche il primo Elogio di Lagrange (1813).

Bibliografia: R. Franci, Pietro Cossali storico dell'algebra in Pietro Riccardi e la storiografia delle matematiche in Italia, a cura di F. Barbieri e F. Cattelani Degani, Modena, Università degli Studi, 1989, p. 199-227; M. T. Borgato, On the history of mathematics in Italy before political unification, Arch. Int. Hist. Sci. 42 (1992) p. 121-136.
Luigi Pepe



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