FRANCESCO BRIOSCHI (1824-1897)

Sulla risolvente di Malfatti per le equazioni del quinto grado, Memorie R. Istituto Lombardo (III) 9 (1863), p. 215-231.


Ripubblicata sugli Annali di matematica nello stesso anno (5 (1863) pp. 233-250). Nonostante il periodo della permanenza all'Università di Pavia rimanga per Francesco Brioschi il più produttivo e ricco di risultati importanti (da Pavia provengono i suoi più famosi allievi: Luigi Cremona, Felice Casorati, Eugenio Beltrami, Giuseppe Colombo), l'attività scientifica di Brioschi, che conta circa 260 lavori solo di matematica pura, è variamente distribuita durante mezzo secolo di vita. Dopo il 1861, con gli importanti incarichi politici e amministrativi (deputato, poi senatore, segretario generale della Pubblica Istruzione, direttore del Politecnico di Milano) Brioschi proseguì lo studio delle funzioni ellittiche con metodi classici, seguendo la teoria di Weierstrass. Rivalutò il ruolo degli algebristi italiani del Settecento in questo lavoro sulla risolvente di Malfatti (1863), che dimostrò essere una risolvente per l'equazione generale di quinto grado, riducibile ad una risolvente di Cayley. Non abbandonò mai questo campo di ricerca, arrivando nel 1889 alla risoluzione delle equazioni di sesto grado mediante le funzioni theta-ellittiche (F. Brioschi, Sur l'équation du sixième degré, Acta Math., 12 (1889), pp. 83-101).

In relazione al suo insegnamento al Politecnico ed al ruolo rivestito in varie commissioni parlamentari e tecniche (sulle ferrovie, sul bacino del Po), Brioschi pubblicò anche un certo numero di memorie di meccanica e idraulica.

L'estratto esposto reca l'invio autografo dell'autore.

Bibliografia: E. Beltrami, Francesco Brioschi, Ann. Mat. Pura Appl., (II) 26 (1897), p. 343-347; C. Houzel, Functions elliptiques et intégrales abéliennes, in Abregé d'histoire des mathématiques 1700-1900, sous la direction de J. Dieudonné, Paris, Hermann, 1978, v. II, p. 1-113.
Maria Teresa Borgato

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