GIAMBATTISTA VENTURI (1746-1822)

Rapporto della Commissione di Commercio al Gran Consiglio sopra il nuovo campione di misura lineare, con le annotazioni del cittadino Venturi, rappresentante del popolo. - Milano, Tipografia Nazionale, Anno VI (1798). - 92 p.; 24 cm.


Uno dei più notevoli, duraturi e contrastati effetti della Rivoluzione francese fu il nuovo sistema decimale di pesi e misure fondato su una misura lineare, il metro, uguale alla decimilionesima parte di un quarto di meridiano terrestre. Proposto dall'Académie des sciences all'Assemblea Nazionale e da questa approvato nel 1791, il metro fu stabilito in modo provvisorio sulla base di misure del meridiano di Lacaille (1740); Delambre e Méchain furono incaricati di una nuova misura dell'arco di meridiano tra Barcellona e Dunkerque (1795).

Per la definitiva approvazione del sistema metrico venne convocato a Parigi un congresso di scienziati in rappresentanza di vari paesi, tra cui gli italiani Mascheroni, Franchini, Fabbroni e Vassalli. La legge del 19 frimaire an VIII (10 dicembre 1799) stabiliva in modo definitivo la misura del metro.

L'anno precedente la Commissione di Commercio della Repubblica Cisalpina (relatore Giambattista Venturi) aveva proposto di adottare il sistema metrico prendendo però come unità di misura il braccio cisalpino (uguale a mezzo metro). La Commissione aveva svolto anche un accurato lavoro di comparazione dei diversi campioni adottati nei principali luoghi della Repubblica.

L'adozione del sistema metrico portò ad un cambiamento dei libri di testo di aritmetica basati sui sistemi particolaristici degli antichi regimi.

Bibliografia: Gli scienziati italiani dall'inizio del Medioevo ai nostri giorni, a cura di A. Mieli, Roma, Nardecchia, 1923, v. I p. II, p. 376-382; Mètre et système métrique, edited by S. Debarbat and A. E. Ten, Valencia, Soler, 1993.
Luigi Pepe



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