ADRIEN MARIE LEGENDRE (1752-1833)

Elementi di geometria per la prima volta tradotti in italiano. - Pisa, Tipografica della Società Letteraria, 1802. - VIII, 298 p., 12 tav. f. t.; 22 cm.



Questa fortunata opera, usata come manuale in tutta Europa per buona parte dell'Ottocento (nel 1837 sarà stampata a Parigi la dodicesima edizione), segnò con la sua comparsa a Parigi nel 1794 il ritorno di interesse per i metodi della geometria pura, insieme con le lezioni di geometria descrittiva di Gaspard Monge e di Sylvestre Lacroix. Il successo dei metodi matematici per tutto il secolo XVIII aveva relegato ai margini l'insegnamento geometrico che si era ridotto ad una serie di teoremi tratti dagli elementi di Euclide senza costituire un corpo autonomo di dottrina.

Il nome di Legendre come matematico è legato al calcolo delle variazioni (condizione di Legendre, 1788), alla teoria dei numeri (teorema di Fermat, 1785), alla teoria degli integrali ellittici, a ricerche di astronomia e di geodesia. Legendre fu l'ultimo dei grandi matematici a pensare di poter sviluppare la geometria euclidea, facendo a meno del quinto postulato.

Bibliografia: M. T. Borgato, Alcune note storiche sugli Elementi di Euclide nell'insegnamento della matematica in Italia, Archimede, 33 (1981), p. 185-193; P. Lamandé, Trois traités français de géométrie à l'orée du XIXe siècle: Legendre, Peyrard et Lacroix, Physis, (n. s.) 30 (1993), p. 243-302.
Luigi Pepe



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