Atti del congresso internazionale dei matematici, Bologna, 3-10 settembre 1928. - Bologna, Zanichelli, 1929-1932. - 6 v.; 26 cm.
Volume I: 338 p.
Volume II: 365 p.
Volume III: 472 p.
Volume IV: 429 p.
Volume V: 494 p.
Volume VI: 554 p.


Il congresso di Bologna fu innanzitutto un successo diplomatico di Salvatore Pincherle che riuscì per la prima volta a far sedere fianco a fianco matematici delle nazioni divise dalla guerra. Pincherle godeva anche del favore del governo (era stato uno dei pochi professori di materie scientifiche che avevano firmato il manifesto degli intellettuali fascisti). I lavori del congresso furono divisi i sette sezioni: I. Analisi, II. Geometria, II. Meccanica, IV. Attuaria, V. Ingegneria, VI. Matematica elementare, VII. Storia della matematica. Segretario generale del Congresso era Ettore Bortolotti, segretario scientifico Leonida Tonelli.

Il contributo più notevole venne dal Governo: L. 200.000 (più di quattro volte il contributo ministeriale per il congresso di Roma, tenuto conto della svalutazione della lira), il Comune e l'Università di Bologna versarono L. 50.000. I congressisti furono 1116, dei quali 280 accompagnatori. La partecipazione estera più numerosa fu quella tedesca (106), seguita dalla francese (91) e dagli statunitensi (76). Le conferenze inaugurali furono tenute da Hilbert, Hadamard e Puppini; gli altri matematici italiani che tennero conferenze generali furono Castelnuovo, Volterra, Tonelli, Amoroso, Marcolongo ed Enriques. Gli Atti costituiscono un'importante e significativa rassegna della produzione matematica del tempo (2652 pp.).

Bibliografia: D. J. Albers, G. L. Alexanderson e C. Reid, International Mathematical Congress. An Illustrated History, 1893-1986, New York-Berlin, Springer, 1987; O. Lehto, Mathematics without borders. A history of the International Mathematical Union, New York, Springer, 1998.
Luigi Pepe

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