LUIGI FANTAPPIÉ (1901-1956)

I funzionali analitici, Atti della R. Accademia nazionale dei Lincei. Memorie della Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali, (VI) 3 (1930), p. 455-683.


Dopo essersi laureato nel 1922 alla Scuola Normale di Pisa, Fantappié si trasferisce a Roma, dove subisce l'influenza di Volterra e di Severi, di cui diventa assistente. Se da un punto di vista scientifico è soprattutto l'opera di Volterra a segnare il corso delle ricerche di Fantappié, a Severi lo uniscono legami ideologici e politici, specie dopo aver vinto la cattedra di Analisi nel 1927. Da quel momento, Fantappié passerà da un'università all'altra, a Padova nel 1928, a Bologna nel 1932, e a San Paolo del Brasile nel 1934. Richiamato da Severi a Roma nel 1940 a coprire la cattedra di Analisi presso l'Istituto di Alta Matematica, vi resterà definitivamente.

Le ricerche di Fantappié prendono le mosse dai lavori di Volterra sulle funzioni di linea, o funzionali, riletti secondo le vedute geometriche di Severi, come afferma lo stesso Fantappié:

La grande generalità dei metodi e dei concetti da lui [Volterra] introdotti (teoria della funzioni di linee o dei funzionali) e i consigli del prof. Severi sull'importanza che avrebbero potuto assumere i concetti stessi trasportati nel campo complesso, mi spinsero a tentare lo studio delle operazioni funzionali applicate, non più a funzioni di variabile reale, ma a funzioni analitiche.

La teoria che ne deriva ha avuto più tardi sviluppi di un certo rilievo, con applicazioni soprattutto nel campo delle equazioni a derivate parziali.

Bibliografia: D. C. Struppa, L. Fantappié e la teoria dei funzionali analitici in La matematica italiana tra le due guerre mondiali, a cura di A. Guerraggio, Bologna, Pitagora, 1987.
Enrico Giusti


  scheda successiva   scheda precedente   indice schede