CARLO SOMIGLIANA (1860-1955)

Vito Volterra. Discorso commemorativo, pronunciato nella prima tornata ordinaria del sesto anno accademico, il 30 novembre 1941, Atti della Pontificia Accademia delle Scienze, VI (1942), p. 57-85.


Quando Vito Volterra morì l'11 ottobre 1940, le leggi razziali introdotte due anni prima dal regime fascista impedirono qualsiasi commemorazione pubblica. Solo il Bollettino di matematica, nel numero di gennaio-febbraio 1941, pubblicò una breve notizia biografica. La figura di Volterra fu invece ricordata presso l'Accademia Pontificia delle Scienze, di cui era membro dal 1936, con una cerimonia che si svolse il 30 novembre 1941, in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico.

A tenere la commemorazione fu Carlo Somigliana, che era stato condiscepolo di Volterra alla Scuola Normale, e che era stato eletto all'Accademia, anche grazie all'azione di Volterra, alla fine del 1938. In quella occasione, Somigliana aveva scritto a Volterra una lettera di ringraziamento, che si concludeva con le parole

Non ho alcuna idea dell'ambiente che si ha all'Accademia Pontificia; ma credo che ci si stia bene, pensando, e pare incredibile, che è l'ultimo rifugio, che abbia trovato in Italia la libertà scientifica.


Bibliografia: Vito Volterra e il suo tempo (1860-1940) Catalogo della mostra a cura di G. Paoloni. Roma, Accademia dei Lincei, 1990.
Enrico Giusti

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