1.
Anche in Francia molti scienziati e uomini di cultura aderirono ai principi della Rivoluzione e sovente assunsero notevoli responsabilità politiche e amministrative (Bailly, Condorcet, Monge, Carnot, Lagrange, Laplace ecc.).
Sciences à l'époque de la Révolution française, travaux édités par R. Rashed, Paris, Blanchard, 1988.
2.
Les sciences qui honorent l'esprit humain, les arts qui embellissent la vie et transmettent les grandes actions à la posterité, doivent (tre spécialement honorés dans les gouvernements libres. (...) Les savans, dans Milan, n'y jouissoient pas de la considération qu'ils doivent avoir; retirés dans le fond de leur laboratoire, ils s'estimoient heureux que les rois et les pr(tres voulussent bien ne pas leur faire de mal: il n'est pas ainsi aujourd'hui, la pensée est devenue libre dans l'Italie, il n'y a plus ni inquisition, ni intolérance, ni despotes. E. Maindron,
L'Académie des sciences, Paris, Alcan 1888, p. 205.
3.
Gaspard Monge,
Dall'Italia (1796-1798), a cura di S. Cardinali e L. Pepe, Palermo, Sellerio, 1993. L. Pepe,
Gaspard Monge in Italia. La formazione e i primi lavori dell'Istituto Nazionale della Repubblica Romana, Boll. Storia Sci. Mat., 16 (1996), p. 45-100. Id.,
Monge, Compagnoni e la Repubblica Cispadana, in
Il Tricolore dalla Cispadana alla Cisalpina, Modena, Aedes Muratoriana, 1998, p. 157-173.
4.
Un'importante eccezione è costituita dai manoscritti di Leonardo, rimasti a Parigi nella biblioteca dell'Institut.
5.
L. Pepe,
La formazione della biblioteca dell'École Polytechnique. Il contributo involontario del Belgio e dell'Italia, Boll. Storia Sci. Mat., 16 (1996), p. 155-198; Id.,
Gaspard Monge: un matematico nella storia delle grandi biblioteche italiane (1796-1798), Boll. Storia Sci. Mat., 17 (1997), p. 155-187.
6.
Dictionnaire Napoléon, sous la direction de J. Tulard, nouvelle édition, Paris, Fayard, 1999; C. Zaghi,
Napoleone e l'Europa, Napoli, Cymba, 1969.
7.
L. Blanco e L. Pepe,
Stato e pubblica istruzione. Giovanni Scopoli e il suo viaggio in Germania (1812), Ann. Ist. Sto. Italo-germ., 21 (1995), p. 405-587.
8.
L. Pepe,
La questione delle Università minori in Italia nel periodo napoleonico, in
Le Università minori in Europa. Convegno internazionale, a cura di G. P. Brizzi e J. Verger, Rubbettino, Soveria Mannelli, 1998, p. 425-442. Id.,
La formazione degli ingegneri in Italia nell'età napoleonica, Boll. Storia Sci. Mat., 14-2 (1994), p. 151-193.
9.
D. Ullmann,
Chladni und die Entwicklung der experimentellen Akustik um 1800, Arch. Hist. Ex. Sci., 31 (1984-85), p. 35-52.
10.
M. T. Borgato e L. Pepe,
Lagrange, appunti per una biografia scientifica, Torino, La Rosa, 1990; A. Fiocca,
La geometria descrittiva in Italia (1798-1838), Boll. Storia Sci. Mat., 12-2 (1992), p. 187-249.
11.
L. Pepe,
Dall'Istituto bolognese all'Istituto nazionale, in
I Giacobini nelle Legazioni: gli anni napoleonici a Bologna e a Ravenna, a cura di A. Varni, Fondazione del Monte di Bologna e di Ravenna, 1999, v. II, p. 309-335. Id.,
L'Istituto Nazionale in Italia (1796-1814), Boll. Un. Mat. Ital., (VII) 10-A (1996), p. 249-278.
12.
A. Galante Garrone,
L'emigrazione politica italiana del Risorgimento, Rass. Stor. Risorg., 41 (1954), p. 223-242; L. Pepe,
Matematici italiani rifugiati politici nel Risorgimento, Boll. Un. Mat. Ital., (VIII) 1-A (1998), p. 298-305.
13.
A. Terracini,
Cauchy a Torino, Rend. Sem. Mat. Univ. Pol., 16 (1956-57), p. 159-203; Id.,
Postilla a Cauchy a Torino, Rend. Sem. Mat. Univ. Pol., 17 (1957-58), p. 81-82; B. Belhoste,
Cauchy. Un mathématicien légitimiste au XIXe siècle, Paris, Belin, 1985;
Bibliotheca mathematica, a cura di L. Giacardi e C. S. Roero, Torino, Allemandi, 1987, p. 132-134.
14.
U. Bottazzini,
I matematici italiani e la moderna analisi di Cauchy, Archimede, 41 (1988), p. 15-29.
15.
G. Piola,
Sulla teorica delle funzioni discontinue, Memoria inserita nel tomo XX delle
Memorie della Società Italiana, Modena, Tipografia Camerale, 1830. La memoria riguarda rappresentazioni di funzioni di tipo integrale e sviluppi in serie trigonometriche.
16.
P. Freguglia,
Il calcolo delle equipollenze di Giusto Bellavitis, in
Le scienze matematiche nel Veneto dell'Ottocento, Venezia, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, 1994, p.13-48.
17.
P. Dupont,
Camillo Cavour, studi matematici, in
Tutti gli scritti di Camillo Cavour, Torino, Studi Piemontesi, 1976, p. 3-35; U. Baldini,
Le scienze nella formazione di Rosmini (1814-1828), in
Rosmini e l'enciclopedia delle scienze, a cura di P. P. Ottonello, Firenze, Olschki, 1998, p. 205-240.
18.
M. Berengo, Intellettuali e librai nella Milano della Restaurazione, Torino, Einaudi, 1980.
19.
L. Pepe, L'Istituto Reale nel Veneto nel periodo napoleonico, in Istituzioni culturali, scienza, insegnamento nel Veneto dall'età delle Riforme alla Restaurazione (1761-1818), a cura di L. Sistran Rea, Trieste, Lint, 2000, p. 15-29.
20.
G. Gullino, L'Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti dalla rifondazione alla seconda guerra mondiale (1838-1946), Venezia, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, 1996.
21.F. Bartoccini e S. Verdini, Sui Congressi degli scienziati, Roma, Edizioni dell'Ateneo, 1952. I Congressi degli scienziati italiani nell'età del positivismo, a cura di G. Pancaldi, Bologna, Clueb, 1983. Si veda in particolare l'ampio saggio sulle matematiche di U. Bottazzini
22.
Gli scienziati italiani e le loro Riunioni, 1839-1847, a cura di G. B. Marini Bettolo e R. Capasso, Roma, Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL, 1991.
23.
N. Bianchi, Carlo Matteucci e l'Italia del suo tempo, Torino, Bocca, 1874, p. 119.
24.
M. G. Losano, Babbage La macchina analitica. Un secolo di calcolo automatico, Milano, Etas Compass, 1973.
25.
Per la loro importanza non solo scientifica, ma anche culturale e politica i Congressi degli scienziati sono oggetto di numerose pubblicazioni. Tra le più recenti ricordiamo: Pisa ottobre 1839. Il Primo Congresso degli Scienziati Italiani, Pisa, Biblioteca Universitaria, 1989; Il Settimo Congresso degli scienziati a Napoli nel 1845, a cura di M. Azzinnari, Napoli, Archivio di Stato, 1995.
26.
G. Armani, Carlo Cattaneo, una biografia, Milano, Garzanti, 1997.
27.
Mémoire sur une propriété générale d'une classe très-étendue de fonctions transcendantes, in Oeuvres complètes de N. H. Abel, nouvelle édition, Christiania, Grondhall, 1881, v. I, p. 145-211. Benché presentata all'Académie des Sciences nel 1826, la memoria fu pubblicata solo nel 1841 nel tomo VII dei Mémoires présentés par divers savants.
28.
La Révolution de 1848, Paris, Bibliothèque Nationale, 1848.
29.
Cenni storici sulla Regia Università di Torino, Torino, Stamperia reale 1872, p. 43:
Succedette intanto nel 1861 il faustissimo avvenimento da secoli sospirato della unità d'Italia, e qui una nuova fase dell'epopea, che segna una delle più splendide pagine della nostra Storia, venne ad avere non poca influenza nell'andamento delle cose della nostra Università. L'immigrazione in Torino di molti dotti Italiani aveva dato occasione al Governo di nominare a Professori titolari della medesima illustri Scienziati che la resero più rinomata; L. Schiaparelli, Degli ultimi progressi sulla storia dell'Oriente antico e delle relazioni che hanno coll'avvenire della Regia Università di Torino il Municipio, la Provincia, gli insegnanti e i discepoli, Annuario Università Torino 1876/77, p. 34:
Allora convenivano a gara ed affluivano a Torino da tutta Italia le più cospicue ed elette intelligenze della penisola, i più illustri cultori delle scienze e delle arti liberali, che accolti con amore fraterno in questo nostro Ateneo, accomunarono colle nostre il tesoro copioso delle loro cognizioni, concorrendo efficacemente a dare ai nostri studi un periodo di floridezza straordinaria, ed alla città intiera un carattere di generale coltura, sicché veniva chiamata non senza qualche ragione l'Atene d'Italia.
30.
Angelo Genocchi e i suoi interlocutori scientifici, a cura di A. Conte e L. Giacardi, Deputazione Subalpina di Storia Patria, Torino, 1991.
31.
B. Spaventa, Sulla quantità considerata nella sua espressione, Giornale abruzzese, Napoli, maggio 1840, p. 65-74.
32.
T. Crilly, The rise of Cayley's Invariant theory (1841-1862), Hist. Math., 13 (1986), p. 241-254; Id., The decline of the Cayley's Invariant theory (1863-1895), Hist. Math., 15 (1988), p. 332-347.
33.
P. Riccardi, Contributo degl'Italiani alla storia delle scienze matematiche pure ed applicate, Memorie dell'Accademia delle scienze dell'Istituto di Bologna, 6 (1896-97) p. 755-775, 7 (1897) p. 371-425; G. Loria, Guida allo studio della storia delle matematiche, seconda edizione, Milano, Hoepli, 1946.
34.
Pietro Riccardi e la storiografia delle matematiche in Italia, a cura di F. Barbieri e F. Cattelani Degani, Modena, Università degli Studi, 1989; M. T. Borgato e L. Pepe, Giambattista Guglielmini, la biblioteca di uno scienziato nell'Italia Napoleonica, Ferrara, Corbo, 1999.
35.
F. G. Tricomi, Matematici italiani del primo secolo dello stato unitario, Mem. Acc. Sci. Torino, Cl. Sci. Fis. Mat. Natur., (IV) 1 (1962), p. 1-120.
36.
A questa circostanza accennerà lo stesso Brioschi nel necrologio di Betti pubblicato sugli Annali; Tortolini, dice Brioschi,
era stato grandemente ajutato nell'impresa da geometri italiani e specialmente dai su nominati [Betti, Genocchi, Tardy].
37.
U. Bottazzini, Francesco Brioschi e la cultura scientifica nell'Italia post-unitaria, Boll. Un. Mat. Ital., (VIII) 1-A (1998), p. 59-78.
38.
Ibidem
39.
Annali di Matematica Pura e Applicata (II) 1 (1858).
40.
V. Volterra, Betti, Brioschi e Casorati: trois analystes italiens et trois manières d'envisager les questions d'analyse, in Compte Rendu du deuxième Congrès International des mathématiciens tenu à Paris du 6 au 12 Aout 1900, Paris, Gauthier-Villars, 1902, p. 43-57.
41.
M. Kiermann, The development of the Galois theory from Lagrange to Artin, Arch. Hist. Ex. Sci., 8 (1971-72), p. 40-154.
42.
A. Weil, Riemann, Betti and the birth of topology, Arch. Hist. Ex. Sci., 20 (1979), p. 91-96.
43.
T. Tomasi e N. Sistoli Paoli, La Scuola Normale di Pisa dal 1813 al 1945. Cronache di un'istituzione. Pisa, ETS, 1990.
44.
L. Bianchi, In memoria di Ulisse Dini, Ann. Univ. Toscane, (n. s.) 7 (1922) p. 155-169, riprodotto in Opere di Ulisse Dini, Roma, Cremonese, 1953, v. I, p. 3-16.
45.
G. Sansone, Algebristi, analisti, geometri differenzialisti, meccanici e fisici-matematici ex-normalisti del periodo 1860-1929, Pisa, Scuola Normale Superiore, 1977; Id., Geometri algebristi ex-normalisti del periodo 1860-1929, Pisa, Scuola Normale Superiore, 1977.
46.
I due volti del sapere: centocinquant'anni delle Facoltà di Scienze e di Lettere a Torino, a cura di M. Barra Bagnasco e L. Giacardi, Torino, Museo regionale di Scienze naturali, 1999; La facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali di Torino (1848-1998), a cura di C. S. Roero, Torino, Deputazione Subalpina di Storia Patria, 1999.
47.
A. Genocchi, Calcolo differenziale e principii di calcolo integrale, pubblicato con aggiunte dal Dr. Giuseppe Peano, Torino, Bocca, 1884.
48.
Arithmetices principia nova methodo exposita, Torino, Bocca, 1889.
49.
G. Castelnuovo, Commemorazione di C. Segre. Rend. Acc. Naz. Lincei, (V) 33 (1924) p. 353-359.
50.
M. Ferrarotto, L'Accademia d'Italia. Intellettuali e potere durante il fascismo, Napoli, Liguori, 1977.
51.C. Miranda, Breve storia e prospettive future dell'Istituto di Matematica della Facoltà di Scienze dell'Università di Napoli, Rend. Accad. Sci. Fis. Mat. Napoli, (IV) 44 (1977), p. 1-38.
52.
S. Baldassarri Ghezzo, Giuseppe Veronese, matematico dell'Università di Padova, Padova, Università degli Studi, 1995.
53.
Il Journal für die Reine und Angewandte Mathematik, noto anche come Giornale di Crelle, fu fondato nel 1826, e il Giornale di Liouville, cioè il Journal de Mathématiques pures et appliquées, nel 1836.
54.
Più tardi, con la sempre maggiore separazione nelle scienze, anche le riviste accademiche si specializzeranno, vuoi dividendosi in sezioni corrispondenti alle diverse discipline, vuoi semplicemente trasformandosi in riviste monodisciplinari. È ad esempio il caso degli Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze, che da rivista genericamente scientifica al momento della sua fondazione nel 1862, diventerà, pur mantenendo lo stesso nome, una rivista esclusivamente matematica, carattere che conserva tuttora.
55.
A. Brigaglia e G. Masotto, Il Circolo matematico di Palermo, Bari, Dedalo, 1982.
56.
Cento anni di matematica, Atti del Convegno Mathesis Centenario 1895-1995: una presenza nella cultura e nell'insegnamento, Roma, Palombi, 1996.
57.
D. Carutti, Breve storia dell'Accademia dei Lincei, Roma, Salviucci, 1883; Vito Volterra e il suo tempo, catalogo a cura di G. Paoloni, Roma, Accademia Nazionale dei Lincei, 1990.
58.
G. Penso, Scienziati Italiani e unità d'Italia. Storia dell'Accademia Nazionale del XL, Roma, Bardi, 1978.
59.
Tra i Senatori nominati nel periodo che va dalla costituzione del Regno d'Italia ai primi anni del '900 troviamo Gaetano Giorgini (nominato nel 1859), Ottaviano Fabrizio Mossotti (1860), Francesco Brioschi (1865), Giusto Bellavitis (1866), Fortunato Padula (1867), Luigi Cremona (1879), Enrico Betti (1884), Angelo Genocchi (1889), Achille Sannia (1890), Domenico Turazza (1890), Francesco Siacci (1892), Ulisse Dini (1892), Eugenio Beltrami (1899), Vito Volterra (1900), Valentino Cerruti (1901), Enrico D'Ovidio (1905), Emanuele Fergola (1905).
60.
Il Politecnico di Milano. Una scuola nella formazione della società industriale 1863-1914, Milano, Electa, 1981.
61.Elementi piani e solidi d'Euclide, Firenze, per il Carlieri, 1690. A sua volta, Viviani si era servito ampiamente della traduzione italiana procurata da Federico Commandino nel 1575.
62.
M. T. Borgato, Alcune note storiche sugli Elementi di Euclide nell'insegnamento della matematica in Italia, Archimede, 33 (1981), p. 185-193; L. Giacardi, Gli Elementi di Euclide come libro di testo. Il dibattito italiano di metà Ottocento, in Conferenze e Seminari dell'Associazione Subalpina Mathesis, 1994-95, p. 175-188.
63.
Scienza, tecnologia e istituzioni in Europa. Vito Volterra e l'origine del CNR, a cura di R. Simili, Roma-Bari, Laterza, 1993.
64.
Tra questi citeremo Problemi della scienza, Bologna, Zanichelli, 1906; Scienza e razionalismo, Bologna, Zanichelli, 1912; Causalité et determinisme dans la philosophie et l'histoire des Sciences, Paris, Hermann, 1940.
65.
Questioni riguardanti la geometria elementare, Bologna, Zanichelli, 1900, poi ampliato e pubblicato col titolo
Questioni riguardanti la matematica elementare, una prima volta nel 1912 in due volumi, e poi nell'edizione definitiva in quattro volumi del 1924-27.
66.
Per la storia delle logica, Bologna, Zanichelli, 1922;
Storia del pensiero scientifico, Bologna, Zanichelli, 1932;
Gli Elementi di Euclide e la critica antica e moderna, Roma, Stock, 1925-1936;
Le matematiche nella storia e nella cultura, Bologna, Zanichelli, 1938.
67.
Guido Castelnuovo, che non rientra nell'elenco precedente, fu nominato senatore a vita della Repubblica nel 1949.
68.
A. Brigaglia e C. Ciliberto, La geometria algebrica italiana tra le due guerre mondiali, in La matematica italiana dopo l'unità, a cura di S. Di Sieno, A. Guerraggio e P. Nastasi, Milano, Marcos y Marcos, 1998, p. 247.
69.
Ibidem.
70.
V. Gavagna, Dalla teoria delle funzioni all'analisi funzionale: il carteggio Arzelà-Volterra, Boll. Storia Sci. Mat., 14 (1994), p. 3-89.
71.E. Bortolotti, La storia della matematica nella Università di Bologna, Bologna, Zanichelli, 1947.
72.
V. Volterra, Commemorazione di Arzelà al Seminario matematico, 1912 (Manoscritto), Roma, Biblioteca dell'Accademia dei Lincei, Fondo Volterra.
73.
Ibidem.
74.
N. Bourbaki, Éléments d'histoire des mathématiques, Paris, Hermann, 1960, p. 251.
75.
L. Pepe, Giuseppe Vitali e l'analisi reale. Rend. Sem. Mat. Fis. Milano, LIV (1984), p. 187-201.
76.
L. Pepe, Leonida Tonelli e il calcolo delle variazioni, in La matematica italiana tra le due guerre mondiali, Bologna, Pitagora, 1987, p. 307-317.
77.
A. Guerraggio e P. Nastasi, Gentile e i matematici italiani. Lettere 1907-1943, Torino, Bollati Boringhieri, 1993.
78.
Ibidem.
79.
H. Goetz,
Il giuramento rifiutato. I docenti universitari e il regima fascista. Traduzione italiana a cura di L. Melissari, Milano, La Nuova Italia, 2000. In colore diverso sono riportate le aggiunte rispetto al giuramento del 1923.
80.
Veniva solo permesso, a chi fosse già iscritto, di proseguire gli studi fino al termine del ciclo.
81.
G. Israel e P. Nastasi, Scienza e razza nell'Italia fascista. Bologna, Il Mulino, 1998.
82.
E. Castelnuovo, L'Università clandestina a Roma. Anni 1941-42 e 1942-43, in corso di stampa su Boll. Un. Mat. Ital.
83.
F. G. Tricomi, La mia vita di matematico, Padova, Cedam, 1967; A. Terracini, Ricordi di un matematico, Roma, Cremonese, 1968.
84.
R. Bencivegna e C. De Simone, Operazione via Rasella, verità e menzogna, Roma, Editori Riuniti, 1996.
85.
Padova nel 1943 dalla crisi del regime fascista alla Resistenza, a cura di G. Lenci e G. Segato, Padova, Il Poligrafo, 1996.
86.
Castelnuovo era stato ospitato in casa da Tullio Viola, Enriques da Attilio Frajese. G. Zappa, Matematici al tempo del fascismo. Ricordi di un vecchio docente, Boll. Un. Mat. Ital., (VIII) 2-A (1999) p. 37-40.
87.
E. Magenes,
L'unione matematica Italiana nel primo dopoguerra (1945-1951)>, Boll. Un. Mat. Ital., (VIII) 1-A (1998) p. 145-152; C. Pucci, 40 anni fà una svolta nell'organizzazione della ricerca matematica italiana, Boll. Un. Mat. Ital., (VIII), 2-A (1999), p. 1-9.