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Se accendiamo una torcia elettrica, la luce della lampadina, uscendo dalla
lente di forma circolare, formerà un cono di luce che ha come vertice il filamento della
lampadina, e come asse la retta che passa per questultimo e per il centro della
lente. Supponiamo ora di dirigere il raggio luminoso verso una parete; la parte illuminata
assumerà forme diverse, a seconda dellinclinazione dellasse, e precisamente:
- se il muro viene illuminato
perpendicolarmente (ovvero se lasse del cono di luce è perpendicolare alla parete),
la figura che si forma è un cerchio, tanto più grande quanto maggiore è la
distanza della lampadina dalla parete.
- se ora cominciamo ad inclinare la torcia,
il cerchio si deforma assumendo una forma delimitata da una linea dapprima quasi
circolare, poi sempre più allungata: si tratta di unellisse che diventa
sempre più allungata (eccentrica), fin quando
- il raggio più esterno del fascio di luce
diventa parallelo alla parete. Abbiamo in questo momento una parabola. Basta girare
ancora un po, e
- il raggio più esterno ora diverge dalla
parete, e abbiamo uniperbole, o meglio uno dei due rami dell'iperbole.
Queste quattro curve prendono il nome di sezioni
coniche, dato che esse appaiono come sezioni di un
cono (il cono di luce) con un piano (della parete).
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Questi oggetti, di proprietà del
Dipartimento di Matematica di Firenze, sono stati realizzati a Dresda negli anni
Cinquanta.
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