Il giardino di Archimede
 Il giardino di Archimede
 Un museo per la matematica

Oggetti dalla mostra
Oltre il compasso




     






Il cerchio è un’ellisse con i fuochi coincidenti; nell’ellisse i due fuochi sono sempre più lontani man mano che questa si allunga fino a diventare una parabola in cui si ha un solo fuoco (l’altro, per così dire, è andato all’infinito). I raggi che provengono da questo fuoco all’infinito sono delle rette parallele; riflettendosi sulla parabola vanno a finire nel fuoco effettivo. Se dunque vogliamo concentrare in un punto dei raggi paralleli (o praticamente paralleli, come ad esempio quelli del sole) si dovrà usare uno specchio a forma di parabola. Così facendo si può costruire uno specchio ustorio, capace di incendiare un pezzo di carta o di legno posto nel suo fuoco.


La leggenda secondo la quale Archimede (III sec. a.C.) avrebbe incendiato le navi romane con uno specchio ustorio ha dato luogo ad un numero considerevole di ricerche in questo senso fino al Seicento inoltrato.
Nel nostro exhibit il calore emesso da una lampadina posta nel fuoco di uno degli specchi riesce a far accendere un fiammifero posto nel fuoco dell’altro specchio.


Anche le onde sonore possono essere riflesse. Parlando nel fuoco di una delle due grandi parabole, il suono si concentrerà nel fuoco dell'altra. Così è possibile parlarsi a distanza.

 

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Il Giardino di Archimede

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